=

TAMPONE VAGINALE

La cavità vaginale viene colonizzata, sin dalla nascita, da microrganismi, soprattutto di origine batterica, che formano la flora vaginale. 
Il tampone vaginale viene effettuato in presenza di alcuni disturbi vaginali:  
◉ Dolori o arrossamento dei genitali 
◉ Pesantezza avvertita nella parte bassa del ventre    

L’alterazione dell’equilibrio della microflora vaginale, con sviluppo di germi che diventano patogeni, può causare una vaginosi batterica.  Le infezioni a trasmissione sessuale, come la Clamidia e la Gonorrea di natura batterica e la Tricomoniasi vaginale, di natura parassitaria, alterano l’equilibrio della flora vaginale, causando notevoli disturbi che vanno curati.  

QUANDO VA FATTO E PERCHÈ 

Il tampone vaginale è un esame rapido ed indolore che viene prescritto appunto per l’identificazione di eventuali infezioni.  Per effettuare l’esame la paziente viene fatta accomodare sull’apposito lettino con le gambe divaricate. Una volta divaricate le pareti vaginali, viene introdotto delicatamente in vagina il tampone e viene fatto roteare per pochi secondi. La rotazione consente di prelevare secrezioni e perdite.  

COME PREPARARSI 

◉ Astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore antecedenti
◉ Evitare terapie locali in vagina, quali ovoli e candelette 
◉ Lavarsi in doccia e non nella vasca da bagno nelle 24 ore che precedono il tampone    

TAMPONE VAGINALE IN GRAVIDANZA 

Talvolta il ginecologo prescrive il tampone vaginale anche durante la gravidanza per diagnosticare la presenza di infezioni che potrebbero arrecare danno alla mamma o al feto. Infezioni come la Candida e la Tricomoniasi possono essere pericolose sia per la salute della donna sia per la salute del feto. È dunque importante verificare che la donna in attesa non ne soffra con i giusti controlli ginecologici ed ostetrici.    
Verso la 36° settimana di gravidanza, è possibile effettuare un ulteriore tampone vaginale per rilevare la presenza di altri microorganismi come lo streptococco beta-emolitico.